Céladon: l’affascinante ceramica cinese con il colore della giada

Ceramica Céladon | Ceramica cinese color giada

Il Céladon è un tipo di ceramica, realizzata in Cina e nell’Estremo Oriente, caratterizzata da un rivestimento vetroso trasparente verde o grigio-blu traslucido.

Venne creata per riprodurre l’aspetto della giada, pietra sacra in Cina; nota già dal 3000 a.C. come “gemma reale”, è simbolo di spiritualità, purezza, salute e prestigio.

Il Céladon ebbe da subito un grande successo poichè, grazie alla sua duttilità, consentiva, rispetto alla giada, di ottenere più facilmente oggetti di uso quotidiano e di dimensioni notevoli, pur mantenendo il fascino della pietra.

Il famoso poeta Yi Gyubo, dinastia Goryeo (1168—1241), scrisse del  Céladon: possiede “il colore della giada, la chiara brillantezza del cristallo e la durezza della pietra”. 

L’importanza del riferimento alla “gemma reale” è confermato dal ritrovamento di antichi testi in cui si identifica il colore verde delle porcellane Céladon con il termine Ts’ui Pi il cui significato è, appunto, giada verde. Anche le sfumature più scure che caratterizzano alcuni manufatti, paragonate al “rannuvolamento”, non sono da considerarsi accidentali, ma una vera e propria soluzione tecnica nata dalla volontà di ottenere tonalità che si avvicinassero il più possibile ai colori che la natura ha donato alla giada verde.

Nei secoli la ceramica Céladon è stata protagonista di una grande diffusione ed un grande successo in tutto il mondo. Il suo prestigio e fascino risiedono nel calore che gli artigiani hanno saputo imprimervi. Ogni manufatto è un esemplare unico, un’opera artistica frutto dell’estro e della perizia di abili maestri vasai che, con devota dedizione, convogliano ogni fibra del loro essere nell’opera. Il processo creativo dell’artigiano è assimilabile ad un momento di meditazione durante il quale l’oggetto e l’artista si fondono in un’unica entità. Si dice che in ogni ceramica Céladon sia racchiuso lo spirito dell’artista che lo ha realizzato.

Quando nasce la tecnica di lavorazione della ceramica Céladon?

La ceramica Céladon fu inventata dai vasai cinesi della regione di Yue nel II secolo e realizzata grazie all’utilizzo di particolari forni in grado di raggiungere i 1.200/1.300 °C. Queste temperature consentivano di produrre la materia vetrosa; quando le ceneri incandescenti ricadevano sulle superfici degli oggetti lavorati, al momento dell’uscita dal forno, creavano un rivestimento impermeabile, traslucido e brillante.

Le porcellane Cèladon raggiunsero il loro massimo splendore durante la dinastia Song (960-1279 d.C.) quando sorsero e si svilupparono diversi centri produttivi in tutto il paese.

Cosa significa “céladon”?

Le ceramiche Céladon devono il loro nome alla Francia, dove questo termine fu utilizzato per la prima volta per indicare il colore verde pallido, in francese, appunto, céladon. La parola deriva da Céladon, personaggio de “L’Astrea”, romanzo “preziosista” del 1607, il cui costume di pastore era ornato di nastri verde chiaro. Quando, tra il 1600 ed il 1700 la splendida ceramica verde ebbe grande diffusione in Francia, venne associata a questa tonalità di colore e ribattezzata Céladon.

Un’altra affascinante ipotesi sull’origine del nome, anche se meno accreditata, farebbe pensare che il termine Céladon sia tratto da un verso di Omero, nel VII libro dell’Iliade, quando descrive le verdi acque dell’Arcadia. 

…dove Celadon rotola giù il suo rapido flusso…

Cos’è la ceramica Céladon?

Dal punto di vista tecnico la porcellana Céladon è una grès con un rivestimento traslucido e luminoso. Un vero Céladon deve rispondere a canoni precisi: “ricordare il lustro delle gemme, avere la delicatezza del marmo levigato e l’impatto visivo della giada”.

Se l’origine del nome si può dire incerta, altrettanto non lo è la caratteristica principale, il colore: le porcellane Céladon sono verdi, in un’infinita varietà di sfumature evocative della giada che, da sempre, rappresenta nella cultura cinese l’archetipo della preziosità.

Il caratteristico colore è ottenuto dalla mutazione cromatica che subiscono le polveri di ossido di ferro durante la cottura ad alte temperature (tra i 1200 e i 1300 gradi) all’interno di forni ad atmosfera riduttrice, cioè senza ossigeno. 

Alcuni esperti ritengono che, i Céladon, siano fra i migliori vasi mai realizzati, sia sotto il profilo tecnico che estetico.

Nel tempo, questa lavorazione ha subito modifiche e contaminazioni, periodi di grande successo e altri meno fortunati, ma è sempre rimasta molto popolare, non solo in Oriente…

Lorenzo Il Magnifico stesso possedeva una vasta raccolta di grandi piatti cinesi con invetriatura Cèladon. Vasellame di quel genere arrivava infatti a Firenze attraverso l’intermediazione dei mercanti medio-orientali e nord-africani.